Jerome's website

Un ponte per andare oltre, per aprire un varco alla conoscenza, per inquisire al di là di quello che conosciamo come nostro mondo così fragilmente sicuro.
Camminare verso un luogo dove la percezione è più libera, più delicata e discreta. Spesso capita che la fede e la ragione non danno risposte appaganti.
A volte l'ardore a volte l'ardimento ci spingono allo scoperto con uno spirito più viscerale, più femminile e materno, più analogico, deduttivo e libero da retaggi.
Altre volte, invece, la consapevolezza di essere assediati da sciocche e inconcludenti convenzioni, per reazione ci porta a seguire vie più impervie, più inconsistenti, più indecifrabili.
È un po' come vivere sulla frontiera estrema, dove alla fine ci si abitua all'evanescenza della memoria e degli spazi, alle vampate di luci e colori, ad uno stato di incertezza guerriera e ribelle...Eppure, a volte tutto diventa così interiore, nitido e saturo di certezza che...

...Chi è lei che danza? Forse il desiderio di un cammino piacevole, colorato di canti. Forse il volto o forse il tempo d'oro che vorremmo ritrovare...

Spesso percorriamo miglia e miglia con il corpo o con la mente, oppure restiamo in un posto ad aspettare per tanto tempo, in realtà cerchiamo sempre e solo fuori di noi, ciò di cui non possediamo la conoscenza e la voglia di trovare dentro di noi.
La nostra individualità e al tempo stesso la nostra universalità.
Per tutta la vita siamo quello che non sappiamo di essere: le persone che abbiamo perdute, le paure che in realtà non sono mai scomparse, la stessa ricerca di ciò che avrebbe potuto darci un karma diverso. Siamo ciò che togliamo agli altri.
A nostra insaputa siamo il bene e il male. Così testardi e avvezzi a vivere sul terrazzo della nostra mente, ad aprire gli occhi solo ad una miserevole convenienza.
Ma nonostante tutto siamo comunque... bisognosi tutti allo stesso modo.